ADESIONE AGRICOLTORE

Il Carbon Farming letteralmente significa “coltivazione di carbonio”; è l’approccio innovativo all’agricoltura volto a catturare il carbonio nel suolo al fine di evitarne il rilascio in atmosfera. Il processo è efficace se abbinato a pratiche di agricoltura rigenerativa e biologica, anziché quelle tradizionali e intensive.

Con il Carbon Farming, sfrutti il potenziale dei tuoi terreni per sequestrare l’anidride carbonica emessa da industrie, infrastrutture e residenze circostanti, ed ottieni un guadagno supplementare dalla generazione dei Crediti di Carbonio.

I Crediti di Carbonio da Carbon Farming certificati Alberami, vengono venduti ad aziende che intendono compensare le loro emissioni. Un Credito di Carbonio rappresenta una tonnellata di anidride carbonica non emessa in atmosfera o rimossa da essa.

Con il Progetto AgroEcology ALBERAMI, i Crediti di Carbonio vengono generati dagli Agricoltori partecipanti, che attuano almeno 3 nuove Pratiche Agronomiche tra quelle previste dal Progetto.

I benefici tangibili, oltre che la qualità del suolo, sono il maggior sequestro di carbonio nei terreni.

Il risultato è la creazione dei Crediti di Carbonio agricoli Certificati Alberami, agricoli verificati, registrati e a lunga permanenza.

Puoi generare Crediti di Carbonio dalle seguenti colture.

Arboree (min. 3 ettari):
Ulivi, Carrubi, Mandorli, Castagni, Noci, Noccioli, Agrumi.

Inoltre (min. 10 ettari):
Vigneti, Seminativi, Prati/Pascoli.

Ed altre che si aggiungeranno gradualmente.

Pratica 1 :APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI AGRICOLTURA BIOLOGICA
(con/senza certificazione) : attuazione delle pratiche previste dal disciplinare di agricoltura biologica.

Pratica 2 : LAVORAZIONE MINIMA DEL TERRENO
Arature conservative, applicazione a discrezione del ‘Minimum tillage’ o ‘Zero tillage’

Pratica 3 : INERBIMENTO DEL SUOLO
(o uso di colture di copertura): Possibilmente per tutto l’anno, spontaneo o con miscugli seminati; se necessario, sfalcio e/o interramento da inizio primavera a fine estate.

Pratica 4 : TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ, VEGETALE ED ANIMALE
Integrazione, di altre colture arboree consociate; creazione di aree protette in cui non ci sia intervento umano; gestione basata sugli ecosistemi; pianificazione paesaggistica.

Pratica 5 : CREAZIONE DELLE FASCE TAMPONE
Gestione delle superfici con siepi, filari e foresta integrati nelle colture in pieno campo:
essenze spontanee e superficie minima di 50 mq ad ettaro.

Pratica 6 : GESTIONE SOSTENIBILE DEI RESIDUI DI POTATURA
Trinciatura del residuo e interramento come concime organico; oppure utilizzo per la produzione di energia.

Pratica 7 : UTILIZZO DI CORROBORANTI E AMMENDANTI FOGLIARI NATURALI
Ciò al posto di ammendanti di origine non organica e spesso di natura sintetica.

Pratica 8 : RIDUZIONE DRASTICA DEI FERTILIZZANTI SINTETICI
Riduzione dei concimi azotati dal 15% al 100% rispetto all’abituale quantità di utilizzo.

Pratica 9 : PROGRESSIVA RIDUZIONE DEI FITOFARMACI DI SINTESI
Almeno del 50% dal 1° anno.

Pratica 10 : RICICLAGGIO OTTIMALE DELLA MATERIA ORGANICA
Esempi: compostaggio, biomassa come fonte di energia rinnovabile, letame animale usato come fertilizzante.

Pratica 11 : PIANTUMAZIONE DI NUOVE COLTIVAZIONI ARBOREE/FRUTTETI
Infittimento di coltura esistente o nuova piantumazione su terreni abbandonati, inutilizzati o precedentemente adibiti a seminativo o pascolo.

Pratica 12 : CONVERSIONE A PRATO/PASCOLO/COLTURA PERMANENTE
Conversione terreno con coltura annuale in pascolo/prato/coltivazioni permanenti

Pratica 13 : ROTAZIONE DELLE COLTURE
Avvicendamento o rotazione delle colture

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